CORRISPONDENZE

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Anna Balducci, PRODUZIONI ADULTI

coreografia Anna Balducci

regia e consulenza artistica Patrizia Menichelli

produzione Compagnia degli Istanti/Compagnia Simona Bucci

direzione organizzativa Marika Errigo

segreteria organizzativa Claudia Sannazzaro

promozione E. Massimiliano Nocentini Cica

con il sostegno di MIC. Dip. dello Spettacolo e Regione Toscana

 

“C’è sempre qualcosa di assente che mi tormenta” (Camille Claudel)

 

Ciò che ci interessa della vita di Camille Claudel sono più frammenti del suo complesso destino di artista.

Alcuni frammenti appartengono alle forze primordiali: la terra e il fuoco.

L’incontro con la terra avverrà nell’infanzia e ne determinerà il destino di scultrice ma ancheun’attitudine all’approfondimento e alla concentrazione. Altra caratteristica esistenziale sarà la dimensione del fuoco, inteso come motore che muoverà la sua volontà nel continuare la sua arte a dispetto delle limitazioni, sociali e culturali, che plasmavano la sua vita di donna e di artista.

La complessa vita di Camille Claudel si presta a molteplici interpretazioni, poiché facilmente si cade nelle approssimazioni e nei clichè.

 

Siamo interessate a restituire, non tanto la storia della sua vita e della sua epoca, dato che ci sono molti libri e documenti che testimoniano dei fatti di cronaca precisi, quanto prendere Camille come fonte di ispirazione per indagare questo sottile confine tra arte e follia, tra la passione che nutre e quella che arde, tra vita e morte. Il lavoro, quindi, è una sorta di viaggio danzato, visionario nelle opere e nella vita della scultrice, da parte di una danzatrice di oggi che si interroga sugli stessi quesiti esistenziali. Le opere della scultrice nascono da un’urgenza vitale che la rendono interessante ai nostri occhi. Ciò che rimane delle sue creazioni, insieme ad una ricca corrispondenza epistolare intrattenuta prima e dopo il suo internamento in manicomio con diverse persone, costituisce il nostro terreno di indagine.

 

Alcune domande che attraversano il lavoro e servono da sottotraccia per la creazione sono:

 

– Cosa muove l’ispirazione?

– Cos’è un autoritratto interiore?

– Come mantenere quel fuoco senza farsi bruciare?

– Qual’é la corrispondenza tra la vita intima dell’artista e la sua esposizione pubblica?

– Come rendere l’assenza, la percezione che ne abbiamo, mediante il corpo come Camille Claudel la rendeva attraverso la sua materia?

– Arte e follia sono forse le strade per restituire voce a quella nostra profonda necessità di dare amore e senso al proprio esistere?