DISTANCE – DANCERS IN QUARANTINE

DISTANCE – Dancers in Quarantine’ è un progetto sulla distanza che nasce durante la quarantena con l’idea diesplorare e rendere visibili i legami invisibili che ci uniscono per poterli raccontare e rendere soggetto performativo.

La quarantena ha trasformato la distanza nel nostro comune denominatore, da qui l’esigenza di sperimentare quanto e cosa passa della nostra capacità di comunicazione attraverso il silenzio e l’assenza fisica tramite la creazione di composizioni sincroniche ‘al buio’, dove mi metto in relazione con l’altro solo ‘idealmente’, senza ausilio di video o base musicale: la distanza come matrice della danza.

Vogliamo dare un senso diverso alla distanza, ribaltare il vuoto in pieno, raccontare la poesia dell’ascolto e la delicatezza dei legami che ci uniscono e lodare la fantasia e il potere dell’immaginazione come risorsa e salvezza per affrontare questo periodo.

In questa prima fase, nata durante il lockdown, è stato utilizzato il tempo come tessuto connettivo. Danzatori e musicisti si sono accordati su un orario e durata e hanno composto in sincrono, ognuno nel proprio luogo, senza altra connessione se non l’immaginazione, ma con l’intento di creare un dialogo. Le improvvisazioni sono state riprese e accostate in seguito, creando delle istantanee del momento presente che evidenziassero le eventuali connessioni accadute tra i performers svelando analogie, unisoni nascosti, relazioni spaziali e dimensionali che emergono osservando il quadro finale.

Sono nati dei quadri in movimento di breve durata che sono la somma di più tensioni condivise e che in qualche modo contengono dei ‘momenti rivelatori’ che evidenziano questi legami sottili che andiamo cercando, come soffiare del fumo sopra un raggio infrarossi.